Stintino
Il
comune
di
Stintino
insiste
sulla
omonima
penisola,
ultimo
lembo
di
terra
sarda
che
dalla
piana
della
Nurra
si
protende
verso
l'isola
dell'Asinara,
situata
a
breve
distanza.
Quest'ultima
ospita
il
parco
nazionale
dell'Asinara,
istituito
nel
1997,
e
per
il
quale
Stintino rappresenta l'imbarco più prossimo.
Il
litorale
verso
il
mar
di
Sardegna
viene
chiamato
"mare
di
fuori"
ed
alterna
scogliere
e
cale
di
sabbia
e
sassi
al
termine
di
piccole
valli,
come
Biggiu
Marinu
(ovvero
"Bue
marino",
nome
sardo
della
foca
monaca),
conosciuta
anche
come
Valle
della Luna, Coscia di Donna e Cala del Vapore.
La
principale
attrattiva
turistica
è
la
spiaggia
della
Pelosa,
collocata
nell'estremo
lembo
nord-occidentale
della
Sardegna,
ed
affacciata
sul
golfo
dell'Asinara
e
sull'omonima
isola,
è
contraddistinta
da
una
sabbia
bianca
finissima
e
dal
mare
azzurro-turchese dal fondale molto basso.
Immediatamente
prospiciente
ad
una
seconda
più
piccola
spiaggia
chiamata
La
Pelosetta
si
trova
l'isolotto
raggiungibile
a
piedi
della
torre
aragonese,
costruita
del
1578
e
chiamata
torre
della
Pelosa,
e
l'isola
Piana,
appartenente
al
comune
di
Porto
Torres
come
l'isola
maggiore,
che
ospita
una
torre
spagnola
alta
18
metri
chiamata
torre della Finanza, edificata nel XVI secolo e restaurata nel 1931.
L'isola
Piana
veniva
utilizzata
in
passato
come
pascolo
grazie
alla
transumanza
effettuata
su
barche
da
pesca;
apparteneva
alla
famiglia
dei
Berlinguer
e
venne
ceduta
allo
stato
alla
condizione
che
fosse
conservata
allo
stato
naturale.
Altre
spiagge
della
costa
orientale
sono
quelle
delle
Saline,
Il
Gabbiano,
L'Ancora,
Ezzi
Mannu, Pazzona e Punta Negra.
A
circa
3
km
dall'abitato
si
trova
lo
stagno
di
Casaraccio,
e
a
circa
15
km
nel
territorio
di
Sassari
lo
stagno
di
Pilo;
entrambi
rappresentano
importanti
riserve
riproduttive
per
l'avifauna.
In
territorio
di
Stintino
è
presente
inoltre
lo
stagno
delle
Saline.
Nel
giugno
2016
è
stato
inaugurato
il
Museo
della
tonnara
(MUT)
che,
con
cimeli,
testi
e
immagini,
racconta
la
storia
della
tonnara
di
Stintino
ma
anche
delle
altre
tonnare
del
Mediterraneo,
oltre
a
presentare
studi
scientifici
sulla
tipologia
di
tonno
pescato in questa zona, il thunnus thynnus.
Cenni storici
L'origine
del
borgo
di
Stintino
è
dovuta
alla
decisione
del
Governo
italiano
di
istituire
il
22
giugno
1885
sull'isola
dell'Asinara
in
località
Cala
Reale,
il
primo
lazzareto
ad
uso
sanitario
insieme
una
colonia
penale
in
località
Cala
d'Oliva.
In
quel
momento
si
contavano
sull'isola
54
famiglie
con
circa
500
persone,
la
metà
pastori
di
origine
sarda
e
l'altra
metà
pescatori,
sia
camoglini
che
ponzesi;
di
questi
i
residenti
a
Cala
d'Oliva
erano
pescatori
originari
di
Camogli,
che
si
erano
trasferiti
attratti
dalle
maggiori
possibilità
economiche
e
dalla
presenza
della
Tonnara
delle
Saline;
mentre
gli
abitanti
di
Fornelli
e
Cala
Reale
erano
pastori
ed
agricoltori
sardi.
È
possibile
che
entrambi
i
gruppi
avessero
già
adottato
il
sassarese,
andando
ad
accentuarne
l'influenza
ligure
presente
fin
dalle
origini.
Solo
45
famiglie
lasciarono
l'Asinara
per
stabilirsi
nella
costruenda
Stintino
fondando
la
"Comunione
dei
45",
le
altre
raggiunsero
altri
lidi:
Porto
Torres,
Sassari,
Castelsardo,
Santa
Teresa
di
Gallura
o
le
campagne
della
Nurra.
Per
incentivare
le
attività
di
pesca,
il
10
dicembre
1904,
68
soci
tutti
stintinesi,
fondarono
la
Società
mutua
cooperativa
fra
i
pescatori
di
Stintino.
Questa
e
altre
vicende
dell'industria
locale
sono
esposte
nel
Museo
della
tonnara,
situato
sulla
banchina
del
porto.
Proprio
la
pesca
è
a
fondamento
della
cucina
locale,
le
cui
principali
specialità
sono
ricci
ed
altri
frutti
di
mare,
crostacei
e
la
bottarga
di
tonno.
Tra
i
piatti
la
zuppa
di
patate
e
aragosta
con
pescato
locale,
il
polpo
in
agliata,
il
polpo
alla
stintinese
ovvero
un'insalata
di
polpo
con
patate,
aceto,
prezzemolo
e
a
volte
cipolla,
e
fra
i
dolci
la
tumbarella.
Dove siamo